MA CHE LAVORO FA IL MUSICISTA?


Negli ultimi mesi si sente spesso parlare di mondo dello spettacolo bloccato dalle leggi anti-pandemia, di bauli in piazza, di aziende e fondazioni dello spettacolo in crisi nera. Premesso che non mi interessa giudicare cosa sia giusto o sbagliato, vorrei in questo articolo provare a rispondere ad un quesito che noi musicisti ci troviamo ad affrontare già da prima della pandemia, ma che a mio avviso ha trovato l'esatta collocazione storica in questo periodo inaudito.

Che si tratti di un orchestrale o di un cantante lirico di fama internazionale, oppure di un cantautore indipendente con all'attivo un EP in fase di lancio, la domanda che viene rivolta ad un musicista più o meno direttamente, è sempre la stessa:

Ma davvero ti pagano per suonare?”

Ebbene, la risposta definitiva (...e la accendiamo pure, senza aiuto del pubblico) è SI! Tecnicamente parlando, anche i musicisti, come tutti gli artisti in generale, sono ritenuti dal legislatore in grado di produrre reddito, e quindi soggetti alla legislazione sul lavoro (con tutto quello che ne consegue: posizione fiscale, tasse, contributi etc. etc.).

Se a questo punto ti sorge nuovamente una domanda, questa potrebbe essere:

Ma se non produci o non vendi nulla, come puoi pensare di essere utile alla società?”

Innanzitutto, devi sapere che a livello professionale ci sono diverse possibilità fra cui un musicista può attingere, ed in generale una non esclude l'altra: potrebbe ad esempio svolgere attività concertistica, oppure intraprendere l'attività didattica ed insegnare il proprio strumento, e ancora potrebbe effettivamente scrivere musica e produrre/vendere i propri dischi al pubblico.

Ma la cosa più importante, è che la musica ci mette in contatto con un concetto di natura superiore: in questo mondo siamo solo di passaggio e l'arte da sempre si serve di noi come vettori per diffondere l'immensità della bellezza universale. Il musicista, qualsiasi sia la sua funzione (esecutore, insegnante, compositore...), è colui attraverso il quale BELLEZZA e GIOIA si diffondono; la sua musica dovrebbe essere in grado di connettere il fruitore con qualcosa di più grande, armonizzandolo di fatto con l'energia universale e con la bellezza assoluta.

Per concludere, ti lascio con un quesito...che mondo sarebbe senza la musica? :)

 

Là dove senti cantare fermati, gli uomini malvagi non conoscono canzoni”.





Commenti

Post più popolari