PERCHE' MOLTO SPESSO LE CANZONI SI SOMIGLIANO?
Se anche a te è
capitato, ascoltando una nuova canzone, di pensare robe tipo: “...è
uguale a quest'altra canzone! ” oppure “...l'ha copiata da
quest'altro artista! ”, l'articolo che ti sto per proporre fa
assolutamente per te. I dubbi che attanagliano gli ascoltatori sono
più o meno sempre gli stessi, e quindi come sempre tenterò di
vedere la cosa in modo distaccato, ponendoti quelli che, a mio
avviso, sono i vari motivi per cui le canzoni effettivamente si
assomigliano.
a) Plagio.
Questa è sicuramente una delle tesi più accreditate. Lasciando
stare le covers di canzoni, oppure le citazioni regolarmente
depositate, molto spesso per mancanza di ispirazione o di fantasia
alcuni artisti tendono a “prendere in prestito” elementi da altri
colleghi, in maniera più o meno fraudolenta. Nella storia della
musica, sono infatti note cause che si sono concluse con sentenze di
risarcimento milionarie.
b)Autocitazione
da parte dell'artista o delle etichette discografiche.
Molto spesso gli artisti e, soprattutto, le case discografiche, una
volta trovato un prodotto funzionante sul mercato, tendono a
riproporre le stesse idee in diversi contesti musicali; prova a
pensare, ad esempio, alle hit estive. Inoltre, e questo è ahimè un
tasto dolente, può capitare che, nel momento in cui firmano un
contratto con un'etichetta, alcuni artisti cedano, in cambio del
successo assicurato, la titolarità dei diritti d'autore dei propri
brani; ciò di fatto spiana la strada agli autori ed arrangiatori
dell'etichetta stessa, che possono ripescare liberamente nella
discografia elementi musicali di qualsiasi tipo, e riutilizzarli come
meglio credono.
c) “Dimmi
chi ascolti e ti dirò come suonerai”.
Come tutti noi, anche i grandi artisti hanno avuto i propri idoli di
gioventù, e molto spesso hanno iniziato a suonare e cantare emulando
il proprio musicista preferito; ne consegue che, tendenzialmente, il
sound che verrà più naturale nelle loro composizioni sarà
fortemente influenzato da ciò che hanno sempre ascoltato. Se tendi
l'orecchio ti potrà capitare di sentire, ad esempio, il sound degli
Stones nelle canzoni degli AC/DC , oppure che i Led
Zeppelin ascoltavano Elvis... 😉
d) “Le
note sono sette!”.
Non è del tutto vero: come ho spiegato nei miei articoli precedenti,
le note sono in realtà dodici, ma le successioni che funzionano ne
contemplano solo sette (se addirittura volessimo addentrarci nel
discorso, scopriremmo che ne bastano solo cinque)... per rendere
dunque la nostra affermazione più veritiera, possiamo affermare che
“una tonalità contempla sette gradi”, ed inoltre, che
ognuno dei sette gradi assume una determinata funzione sonora,
nel momento in cui viene utilizzato.
A seconda del grado che andremo a prendere in cosiderazione, avremo
quindi sensazioni di:
- riposo (in cui l'orecchio si
sente “a casa”);
- preparazione (in cui l'orecchio percepisce una sorta di
“instabilità” e/o “sospensione”);
- tensione (in cui, a causa di qualche dissonanza, i nostri
poveri timpani vogliono assolutamente rientrare a casa).
La musica nasce dal continuo spostamento all'interno di queste tre “aree”; per questo motivo, le combinazioni possibili (che di fatto sono tantissime) hanno comunque un numero limitato, e per forza di cose mentre si compone è facile incappare in qualche idea simile a quella di qualcun'altro.
Anche per oggi, siamo giunti al termine dell'articolo. Se ti è stato utile, vai alla mia pagina Facebook, lascia un like, e se ti va un commento sotto al post.
Commenti
Posta un commento